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A scuola di “giustizia” e “antimafia”. Sandro Ruotolo agli studenti del Gobetti-Volta: “Coltivate l'amore per libertà e conoscenza”

Una mattinata di “legalità” o, come preferisce chiamarla lo stesso Ruotolo, di “giustizia”.
Si, perchè come ha specificato il giornalista, anche le leggi razziali e l’apartheid erano”legali”, certamente non giuste.
Si è concluso pochi minuti fa l’incontro tra gli studenti dell’Istituto Gobetti Volta ed il giornalista Sandro Ruotolo, da anni ormai costretto a vivere sotto scorta a causa delle sue inchieste “scomode” contro i traffici illeciti di rifiuti e le interviste a pentiti di mafia come Carmine Schiavone che attirarono verso il giornalista campano le attenzioni sgradite del boss camorrista Michele Zagaria: “O’ Vogl’ squartato’ vivo”, disse Zagaria dal carcere rivolgendosi proprio a Ruotolo.
Nella giornata odierna, da cerchiare in rosso sul calendario come data che ha sentenziato l’inesistenza della Mafia a Roma nell’ambito di Mafia Capitale, escludendo il reato di stampo mafioso ai danni dei criminali Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, Sandro Ruotolo e Don Andrea Bigalli di Libera hanno parlato di mafia a tutto tondo: di quella che spara con la lupara o altre armi più moderne e di quella in “giacca e cravatta” (come quella di Roma, appunto), capace di dialogare con le Istituzioni e relazionarsi con il potere, trovando gli spazi per infiltrarsi ad ogni livello della nostra società.
Una mattinata di giustizia e stimolo, per i giovani ascoltatori anzitutto, cittadini del domani che devono coltivare – sin da ora – spirito critico, educazione civica, voglia di indignarsi di fronte a ciò che incrina il Bel Paese. Prendendo nettamente le distanze da indifferenza ed apatia. Ad introdurre Sandro Ruotolo sono stati il Dirigente Scolastico Simone Cavari e l’assessore ripolese Francesco Pignotti: quest’ultimo ha ricordato come Bagno a Ripoli sia un Comune decisamente attivo in tema di antimafia. Qui, infatti, si tiene annualmente il Vertice Antimafia, vengono portati avanti progetti come “le sentinelle della legalità” in collaborazione con le scuole e si commemorano vittime di mafia intitolando loro luoghi simbolici del territorio (largo Emanuela Loi, sala consiliare Falcone e Borsellino). Proposte che rientrano nella “battaglia contro l’indifferenza”, le parole di Pignotti.
Nell’arco dell’incontro, durato circa due ore, sono stati proiettati due video-inchieste di Sandro Ruotolo, pubblicate per la testata online Fanpage.it: l’intervista al primo pentito di mafia ad aver raccontato la strage di Capaci, Santino di Matteo, il cui figlio di soli 11 anni venne ucciso nell’acido dal mafioso Giovanni Brusca; l’inchiesta sulla morte di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese di 52 anni assassinata il 17 ottobre 2017.
Dunque la parola a Don Andrea Bigalli di Libera che ha ricordato come in Italia, dal 2006, siano stati minacciati ben 3965 giornalisti ed oggi ben 30 vivano sotto scorta: “La mafia fa schifo ma dà lavoro?” Sento troppo spesso questa frase ed inizio ad avere reazioni scomposte. La mafia dà lavoro…ma a quale prezzo? Perdita di giustizia, sicurezza, dignità, libertà. E’ questo il lavoro di cui abbiamo bisogno? Il denaro non è tutto uguale, ricordiamocelo, anche se questo mondo è malato proprio perchè si conferisce maggior valore ai soldi che all’uomo. Dobbiamo, dovete tener viva la capacità di indignarvi e di non compromettervi”. 
Ricordando infine come anche la nostra Toscana sia invasa da infiltrazioni mafiose che riguardano, ad esempio, la costa tirrenica (è il caso del patrimonio immobiliare di Forte dei Marmi gestito da Camorra e Mafia Russa) o il settore agroalimentare, Sandro Ruotolo si è rivolto con queste parole ai ragazzi presenti nell’aula Perini dell’Istituto Gobetti-Volta: “Essere cittadini attivi e consapevoli garantisce tutta una serie di diritti sanciti dalla Costituzione che vengono meno là dove si afferma, al contrario, la criminalità. Dove vige il crimine c’è sudditanza e si perdono meritocrazia e libertà: libertà di dire no o di uscire tranquillamente di casa. La vostra è l’età nella quale potete esprimervi al massimo e coltivare, con forza, l’amore per la libertà e la conoscenza. Di contro all’ignoranza. Mantenete le ali della leggerezza ma siate consapevoli di una cosa: la conoscenza è fondamentale e ci fa stare meglio!”. 
 

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